Il progetto “Imparando, Camminando” nasce durante il periodo di pandemia per l’esigenza di offrire ai ragazzi esperienze educative e riabilitative in spazi esterni al Centro.

Degli obiettivi del progetto e dei benefici sulla salute psico-fisica dei ragazzi, ce ne parlano in un articolo di approfondimento le psicomotriciste, Carla Cavalletti e Rita Serpericci.

“Il successo delle passeggiate all’aria aperta  – spiegano le psicomotriciste – ha rafforzato in noi, educatori e terapisti della riabilitazione, la consapevolezza dell’importanza di offrire ai ragazzi preadolescenti e con disturbi del comportamento una proposta educativa e riabilitativa che non si collochi esclusivamente all’interno di un setting strettamente abilitativo-riabilitativo, ma che preveda anche contesti ecologici, relazionali e maggiormente dinamici.

Camminare tra le splendide campagne che circondano il Centro Speranza, offre ai ragazzi la possibilità di immergersi nei suoni e nei rumori della natura, sperimentare vissuti sensoriali ed emozionali.

Condurre l’esperienza con un piccolo gruppo, che è di per sé coinvolgente e stimolante, permette di intervenire su aspetti socializzanti e comportamentali quali le stereotipie verbali e motorie, gli atteggiamenti auto ed etero aggressivi, il rispetto di regole comuni e una maggiore flessibilità degli schemi d’azione.

Camminare è un atto fisiologico primario, un’attività aerobica che permette di migliorare la postura e l’equilibrio dinamico, ha effetti positivi sulla circolazione sanguigna e sull’attività cardiaca e favorisce la motilità intestinale. Dal punto di vista motorio, camminare è un’azione molto complessa, che implica una coordinazione dinamica generale e quindi anche una attività propriocettiva: il piede deve appoggiare sul terreno, la pianta del piede deve sentire il suolo e regolare l’andatura, le spalle ed il collo devono essere rilassate, il movimento delle braccia e delle gambe deve essere coordinato.

Nell’atto della camminata vengono attivati sincronicamente quasi tutti i muscoli del nostro corpo! Gli itinerari naturali si sviluppano su terreni diversi che possono essere scoscesi, non lineari, impervi, accidentati è perciò necessario concentrarsi, autocorreggere lo schema del passo, controllare lo schema corporeo, regolare continuamente l’aggiustamento posturale, essere cioè in ascolto continuo con il nostro corpo (capacità cinestesica).

La piacevolezza di noi operatori e dei nostri ragazzi nel condurre questa esperienza ci stimola non solo a continuarla ma anche ad arricchirla di nuove proposte e progetti di crescita.

Da qualche settimana si è aggiunto al gruppo dei “camminatori” anche Martino. “Anche lui ama camminare, questa attività – spiegano Maria Irene Morlupi e Domenico Antonucci, educatori del gruppo Arcobaleno di cui fa parte il ragazzo – sembra aiutarlo a scaricare un po’ l’energia e soprattutto il contatto con la natura che a lui piace tanto!”

Camminare nella natura si sa, migliora il tono dell’umore perché il nostro corpo produce e libera endorfine e serotonine che sono neurotrasmettitori capaci di favorire il buonumore contrastare stati ansiosi, stress e depressione.

“Ai ragazzi piace molto camminare in spazi aperti, per questo cerchiamo di uscire appena il tempo ce lo permette, in ogni stagione!” Racconta Alessandro Caporali, educatore responsabile del gruppo Fantasia con cui è iniziato il progetto. “A partire dalla prossima primavera vorremmo organizzare anche delle uscite con pranzo al sacco, per goderci appieno l’esperienza all’aria aperta.”