Sabato 13 e domenica 14 novembre 2021, a Collevalenza, lo staff medico-psico-pedagogico del Centro Speranza ha preso parte al corso di formazione dal titolo “Valutazione delle preferenze, gestione e trattamento dei Comportamenti Problema nella Popolazione con Autismo e Disabilità Intellettiva”. Il focus centrale delle due giornate di formazione ha riguardato gli interventi di lavoro riabilitativi ed educativi rivolti a ragazzi con disabilità intellettiva e ragazzi con autismo.

La direzione del Centro Speranza ha invitato tutti gli operatori, educatori e assistenti, terapisti, coordinatore pedagogico, medico e infermiere, a prendere parte a queste due giornate di formazione specifica sulla gestione dei comportamenti problema per rafforzare le competenze professionali dell’équipe e mettere a sistema conoscenze e valori condivisi.

E’ stata un’esperienza formativa di assoluto valore.

Il corso di formazione è stato condotto dal professor Serafino Corti. La scelta della direzione sanitaria è ricaduta proprio sullo spessore del curriculum del direttore del Dipartimento delle Disabilità della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro ONLUS, docente di Psicologia delle Disabilità presso l’Università Cattolica per la sede di Brescia. Corti riveste infatti la carica di Vice-presidente della SIDIN (Società Italiana dei Disturbi del Neurosviluppo), è componente del CDA della FIA (Fondazione Italina per l’Autismo) e membro del comitato scientifico di ABAIT (Applied Behavior Analysis Italia). Il professore è, inoltre, membro del panel di esperti per la stesura della linea guida per la diagnosi e il trattamento delle persone adulte con autismo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Corti si occupa, da oltre 20 anni, di interventi a sostegno di famiglie con figli con disturbi del NeuroSviluppo e dell’applicazione dei modelli contestualistici nei servizi alle Disabilità e all’Autismo.

Focus del corso di formazione

Il corso si è incentrato, in particolare, sull’analisi e la gestione dei comportamenti problema che incidono tanto sia sulle famiglie che sugli operatori, e, soprattutto, non permettono ai ragazzi di essere integrati nella società e di vivere apprendendo cose nuove. I comportamenti problema non sono solo i comportamenti aggressivi rivolti a sé o agli altri, o i comportamenti distruttivi verso l’ambiente. I comportamenti problema sono anche quei comportamenti socialmente inadeguati che non permettono per esempio alle famiglie di portare con facilità fuori questi bambini e ragazzi e di fargli vivere le esperienze comuni. Ne sono un esempio le stereotipie e le modalità inadeguate di avvicinarsi all’altro.

Durante il corso gli operatori si sono messi alla prova con esercitazioni pratiche.

Il prof. Corti ha posto attenzione a uno degli aspetti ritenuto più importante e che, a suo avviso, deve essere garantito a tutti, ovvero il rispetto dei valori personali del ragazzo di cui ci si prende cura. L’obiettivo è imparare a comprendere da quei ragazzi che “non ce lo possono dire o non sono in grado di esprimerlo correttamente” quali sono le cose che desiderano, quali sono le loro preferenze.

Dopodiché gli operatori sono passati a lavorare sugli aspetti più tecnici di valutazione e analisi dei comportamenti, facendo esercitazioni pratiche e confrontandosi. Il professore ha insistito molto proprio sul tema del lavoro in équipe. Corti ha sottolineato che l’importanza e la validità di questo tipo di interventi regge solo se gli obiettivi e le strategie sono concordati. Ogni operatore, nel suo ruolo, svolge infatti un compito unico ed essenziale al fine di un efficace intervento riabilitativo ed educativo di cui beneficiano i bambini e ragazzi con comportamenti problema di cui ci prendiamo cura.