Dal 1985 ogni 5 dicembre si celebra la giornata mondiale del volontariato. Una giornata dedicata alle associazioni e ai cittadini che dedicano parte del loro tempo all’aiuto e al benessere degli altri.
Il Centro Speranza è sempre stato un luogo di incontro e scambio. Tantissime persone, giovani e adulti a proprio modo hanno donato il loro prezioso tempo ai bambini e ragazzi accolti. Un dono che non si esauriva nella presenza, si faceva attenzione, carezza, amicizia. A loro va il nostro più sentito riconoscimento!
Parliamo al passato perché purtroppo la pandemia del Covid 19 ci ha costretto a chiudere le porte ai volontari. Una scelta obbligata dalle rigide regole per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus e per garantire la massima sicurezza a tutti i bambini e ragazzi accolti e agli operatori che se ne prendono cura.
Restano (per fortuna!) al nostro fianco i giovani del servizio civile universale. Oggi sono 5 i ragazzi che stanno svolgendo la loro importante missione di aiuto al Centro Speranza.
La testimonianza di Nicolò
Proprio il servizio civile universale, lo scorso anno, ha permesso a Nicolò di mettersi in gioco accanto alle persone con disabilità. Nicolò ci racconta la sua esperienza di volontario vissuta nel pieno dell’emergenza Covd-19. In quel frangente così delicato, lui ha scoperto il suo lato più sensibile, maturando anche una scelta professionale che oggi gli ha permesso di restare al nostro fianco abbracciando il progetto della beata Madre Speranza.
La mia esperienza come volontario del servizio civile universale nasce un po’ con leggerezza, ignaro di quello che avrei potuto trovare. Mi sono avvicinato a questo mondo in punta di piedi poiché non avevo mai vissuto così da vicino la disabilità. La forza per riuscire me l’hanno data i ragazzi stessi, così tanta da lasciarmi andare e vivere a pieno questa esperienza. Mi sono ritrovato anche in un momento storico particolare, che da un lato mi ha messo a dura prova, ma dall’altro ha rafforzato il mio desiderio di volergli essere accanto al meglio, a tutti i costi “costringendomi” in un certo senso a tirar fuori tutto me stesso. Durante il mio percorso come volontario ho maturato anche la scelta di formarmi in questo ambito e sono felice che questa esperienza di vita sia poi diventata un’opportunità di lavoro. Le emozioni sono state e sono tuttora molteplici, ancora oggi mi stupisco per un loro sorriso o piccolo gesto, dimostrandomi quotidianamente la relazione di affetto reciproco che si è instaurata nel tempo con i ragazzi. Grazie Centro Speranza!